L’OBSOLESCENZA PROGRAMMATA E’ LA CAUSA DI PIRAMIDI DI SPAZZATURA

L’obsolescenza programmata è la durata della vita di un prodotto: può essere usata come un mezzo per vendere di più facendo durare meno i prodotti. Un libro che critica questo sistema è stato scritto da Serge Latouche.
Vediamo ora cosa succede a due tipi di prodotto.

LA LAMPADINA
Nel 1924 i produttori di lampadine hanno fatto un accordo segreto (CARTELLO) per produrre lampadine dalla durata ancora più limitata: tutto questo ovviamente è stato fatto per aumentare le vendite, soprattutto dopo la crisi di Wall Street.
Vediamo ora cosa è successo negli ultimi anni:
la lampadina ad INCANDESCENZA è fuori commercio, durava un anno, consumava ed inquinava di più rispetto a quelle attuali, il prezzo era però più basso;
la lampadina a RISPARMIO ENERGETICO (alogena) dura il doppio di quella a incandescenza, consuma meno, sarà fuori commercio verso la fine del 2016 e costa di più rispetto alla precedente; la lampadina a BASSO CONSUMO consuma molto meno, dura 8-10 anni, ha uno smaltimento speciale perchè contiene una piccola quantità di mercurio, costa quattro volte di più rispetto ad altri tipi: la lampadina a LED, rende molto di più, dura 15-20 anni, viene smaltita a parte, è in fase di sviluppo e ricerca per migliorare l’impatto ambientale e costa molto di più rispetto agli altri tipi.

Per questo prodotto la durata di vita è aumentata ma, allo stesso tempo, è aumentato il prezzo.

LA STAMPANTE
Alcune stampanti hanno un contatore di durata al loro interno, cioè un chip che dopo un certo periodo e in base al numero di stampe fatto, blocca la stampante e non fa più stampare. Sulla stampante compare il messaggio di rivolgersi all’assistenza tecnica: spesso l’intervento costa più della stampante nuova, che in questo modo viene riacquistata. Ovviamente questo crea un maggior numero di stampanti comperate e di stampanti che invece devono essere smaltite. Se si toglie il chip o si utilizza un programma speciale, la stampante riprende a funzionare senza problemi.

La durata programmata della vita è più bassa rispetto a quella reale, ma il prezzo è mantenuto su degli importi che molti si possono permettere di spendere.

Lo smaltimento dei prodotti di cui abbiamo parlato è complesso: alcune parti possono essere recuperate e riutilizzate, soprattutto quelle che contengono materiali preziosi; altre contengono materiali pericolosi, come il mercurio delle lampadine, che non vanno assolutamente dispersi nell’ambiente.

Purtroppo non sempre lo smaltimento viene fatto rispettando l’ambiente e le persone: nei paesi sottosviluppati le grandi aziende come Apple o Samsung scaricano i rifiuti facendo passare il contenuto dei container come materiale di seconda mano riutilizzabile. In realtà vengono trasportati parti o pezzi che non sono di nessuna utilità e vengono buttati in discariche abusive senza tenere conto della salute della popolazione.

Articolo: Dal grattacielo di rifiuti ricliclati ai giardini “emotivi”: i nuovi spazi del futuro

Dal grattacielo di rifiuti ricliclati ai giardini “emotivi”: i nuovi spazi del futuro

http://www.repubblica.it/ambiente/2014/08/03/news/giardini_emotivi_spazi_del_futuro-91888846/?ref=fbpr

Due esempi di architettura possibile nel prossimo futuro: un grattacielo che si auto-costruisce con il riciclo dei rifiuti prodotti dai suoi stessi abitanti e spazi verdi che si adattano all’umore delle persone, una delle più interessanti nuove frontiere della tecnologia

Earth overshoot day nel 2013

Nel 2013 la terra ha esaurito il suo budget ecologico il 20 agosto. Questo significa che in meno di 8 mesi sono state consumate le riserve che sarebbero dovute bastare per tutto l’anno, immettendo nell’ambiente rifiuti e inquinanti superiore alla capacità di smaltimento del pianeta. Ogni anno il Global footprint network, un’organizzazione senza scopo di lucro che si occupa di ricerca sulla sostenibilità ambientale, calcola la data fatidica. Il calcolo è approssimativo, ma resta il fatto che alla fine dell’anno sono state usate più risorse di quante potremmo permetterci. on-appelle-the-earth-overshoot-day-le-jourNoi italiani consumiamo risorse ecologiche pari a 4 volte le capacità del territorio su cui viviamo e olltre l’80% della popolazione mondiale vive in nazioni che utilizzano più di quanto i loro ecosistemi possano produrre in modo rinnovabile.

Per maggiori informazioni leggete gli articoli già proposti in questo blog e per quanto riguarda il 2013 sul sito del Global Footprint Network potete leggere questo articolo.

Quanto incide il tuo stile di vita in tutto ciò? Calcola la tua impronta ecologica qui, comincia seleziondo Italy sulla mappa.

La storia delle cose

Grazie ad Alessandro e a suo padre per la segnalazione dell’interessantissimo articolo su Liquida Magazine del 3 gennaio 2011: Obsolescenza programmata, beni progettati per “scadere” di Elisa Russo.

L’articolo è ricco di riflessioni e spunti, comincio come prima sollecitazione a segnalarvi un brano tratto da un’intervista a Serge Latouche, il famoso economista e filosofo sostenitore della decrescita felice (l’abbiamo già incontrato nel filmato sull’obsolescenza programmata):

«La società occidentale per secoli ha fatto fatica a crescere, perché si produceva molto ma non si consumava abbastanza. Solo dopo la seconda guerra mondiale si è trovata la “soluzione”: la società dei consumi, la crescita infinita per l’eternità. Che poggia su tre pilastri: la pubblicità, il credito, l’obsolescenza programmata. La pubblicità crea il desiderio di consumare, rende perennemente insoddisfatti di ciò che abbiamo: porta l’infelicità perché dobbiamo essere infelici in modo da desiderare sempre qualcosa da comprare. Ma per farlo servono sempre più soldi e ci indebitiamo. Ed ecco che il credito fornisce i mezzi per consumare. Infine c’è l’obsolescenza ricercata, programmata: siamo costretti a consumare, perché i nostri oggetti si rompono molto più di prima e riparare costa più che comprare oggetti nuovi, i quali costano poco perché sono prodotti con lavoro pagato niente».

Mi sembra elemento di riflessione anche questa frase di Marco Lotito blogger di 2012era:

“Se la tecnologia ha un’anima saprà rendere le nostre vite migliori, ma non al suo ritmo.” L’odierno dilemma tra essere fruitori delle innovazioni tecnologiche o esserne schiavi.

Infine un filmato di non facilissima comprensione per voi, da prendere a piccole dosi, ma assolutamente da considerare con attenzione:  La storia delle cose di Annie Leonard parte 1, parte 2, parte 3.

 

Overshoot Day 2012

Il 22 agosto la terra ha esaurito tutte le risorse naturali previste per il 2012.
A calcolare questo triste anniversario è il Global Footprint Network, un’organizzazione internazionale no-profit impegnata nella promozione di stili di vita sostenibili. Questa ricorrenza è stata ideata con la collaborazione della New Economic Foundation, un’organizzazione impegnata nella diffusione di un’economia più equa e attenta all’ambiente.

ALCUNE date nel passato

  • 1987 – 19 Dicembre
  • 1990 – 7 Dicembre
  • 1995 – 21 Novembre
  • 2000 – 1 Novembre
  • 2005 – 20 Ottobre
  • 2007 – 26 Ottobre
  • 2008 – 23 Settembre
  • 2009 – 25 Settembre
  • 2010 – 21 Agosto
  • 2011 – 27 Settembre
  • 2012 – 22 Agosto